Esiste una specificità della filosofia politica italiana? Qualcosa cioè che la renda diversa da altre tradizioni magari più consolidate e più prestigiose? Ha senso peraltro una tale domanda, oggi, quando linguaggi e culture 'nazionali' sono attraversate e addirittura travolte dai processi di integrazione planetaria? Questa domanda esige una risposta che vada al di là della semplice esposizione di quanto praticano coloro che in Italia si professano filosofi politici. Il paradigma biopolitico sembra, più del tradizionale lessico politico-giuridico moderno, capace di 'afferrare' fenomeni decisivi del mondo contemporaneo, ma fa luce anche sulle tecniche governamentali neoliberali che, al di là dei diritti, organizzano le vite come capitale uman...