A fronte della crisi della filosofia politica normativa, il paradigma biopolitico ha aperto un orizzonte di analisi molto vivace e produttivo, capace di pensare attraverso categorie teoriche efficaci la piega governamentale del potere. Questo saggio si interroga sulla rappresentazione dell’altro nei dispositivi biopolitici per evidenziare l’ambiguità che li attraversa: da una parte l’altro – quando è naturalizzato, biologizzato, ridotto a nuda vita – viene sottoposto a meccanismi di esclusione selettiva tipicamente identitari e razzisti; dall’altra - essendo il vivente governato e valutato da una logica economica in vista dell’ottimizzazione delle potenzialità - lo status rigido ed escludente dell’alterità identitaria cede ad una condizio...