Il testo affronta il problema del rapporto "deliberazione/affetti" sotto il profilo della contrapposizione tra due schemi di filosofia sociale, una concezione di "Individualismo metodologico" secondo la quale la deliberazione è il cuore dell'azione (e le passioni stesse possono essere concepite come analoghi della deliberazione) e una concezione "olistica" centrata sulla possibilità di causazione esterna delle motivazioni. Se Leibniz è sicuramente un esponente della prima concezione, che rinnova, Spinoza non è linearmente riducibile alla seconda e sembra in qualche modo situarsi su un terreno nuovo, che sostiene la possibilità di inquadrare lo stesso evento in molteplici circuiti causali non riducibili strettamente a uno solo