La difficoltà di definire in astratto il requisito della integrazione induce a respingere una aprioristica qualificazione delle fattispecie contrattuali in termini di contratti di e in materia di distribuzione, presupponendo tale distinzione che i contorni delle operazioni poste in essere dai privati rimangano cristallizzati in una dimensione atemporale. Tanto più che talune figure contrattuali si prestano, in concreto, ad essere impiegate in funzione di una mera intermediazione fra soggetti indipendenti come pure in funzione della integrazione dell’uno nella organizzazione dell’altro, plasmandosi secondo i diversi interessi che prendono corpo negli scambi economici e commerciali. Avuto riguardo alla normativa antitrust, il tentativo di p...