Oltre la «Chador Art»: riflessioni sulle opere fotografiche delle artiste iraniane Ghazaleh Hedayat e Newsha Tavakolian

Iranian photography, with a long tradition, enters in a new phase with the policies promoted since 1997 by the reformist President Khatami at the same time as the development of new means of mass communication, which favor the significant and growing participation of women. The artists are confronted with reality and use the new media, exploiting the ease of production and distribution, when television and the Internet become powerful tools of political and religious propaganda in the global context. The article examines the female contribution to Iranian photography through the analysis of the work of Ghazaleh Hedayat and Newsha Tavakolian. Hedayat work on a series of reflections on the female body and herself as a woman and her rejection of the male view of the world. Tavakolian focuses on middle-class young people in Iran and the women’s issue in the Middle East and around the world with direct reference to everyday life. Their works tell the personal and collective experience in Iran and in the international context. The use of photography and the critical approach describe common elements to the two artists, even if each had an independent path and different objectives. Furthermore, the two artists overcome the geopolitically characterized border and the simplifying approach that are found, paradoxically, in the work of Shirin Neshat and other similar representatives of what is critically defined in Iran as «Chador Art».La fotografia iraniana, di lunga tradizione, entra in una nuova fase con le politiche promosse dal 1997 dal Presidente riformista Khatami contestualmente allo sviluppo di nuovi mezzi di comunicazione di massa, che favoriscono la significativa e crescente partecipazione femminile. Le artiste si confrontano con la realtà e usano i nuovi media, sfruttandone la facilità di produzione e distribuzione, quando televisione e internet diventano potenti strumenti di propaganda politica e religiosa nel contesto globale. L’articolo esamina il contributo femminile alla fotografia iraniana attraverso l’analisi delle opere di Ghazaleh Hedayat e Newsha Tavakolian. Hedayat svolge una serie di riflessioni sul corpo femminile e se stessa come una donna e il suo rifiuto verso la visione maschile del mondo. Tavakolian si concentra sulle giovani della classe media in Iran e la questione femminile in Medio Oriente e nel mondo con riferimenti diretti alla vita quotidiana. Le loro opere raccontano l’esperienza personale e collettiva in Iran e nel contesto internazionale. L’utilizzo della fotografia e l’approccio critico descrivono un tessuto comune alle due artiste, anche se ognuna ha avuto un percorso autonomo e obiettivi diversi. Le due artiste, inoltre, superano il confine geopoliticamente caratterizzato e l’approccio semplificatorio che si ritrovano, paradossalmente, nelle opere di Shirin Neshat e altre simili rappresentanti di quella che è definita in Iran, in modo critico, «Chador Art»