Impresa, capitale e intrecci finanziari

Nonostante una profonda crisi economico-sociale investa il mondo intero, le politiche d\u2019intervento fin qui adottate si sono dimostrate troppo \u201cfragili\u201d nell\u2019affrontare il processo di cambiamento in atto a livello globale. L\u2019aumento sistematico del valore degli strumenti finanziari favorisce la speculazione e l\u2019instaurarsi di sempre nuovi legami tra strutture organizzative, intermediari e mercati. Il controllo da parte dell\u2019oligarchia finanziaria sui governi rende spesso impossibile soprintendere alla gestione del credito e quindi agire sui tassi d\u2019interesse al fine di migliorare l\u2019efficacia della politica monetaria. Il dominio della finanza incide profondamente a livello istituzionale. \uc8 palese la consapevolezza di dover formare nuove professionalit\ue0 per continuare a convivere con le mutate condizioni ambientali imposte dal capitalismo finanziario. Ci\uf2 significa per ogni impresa affrontare i piani d\u2019insediamento produttivo con l\u2019obbligo di rispondere alla pressante domanda d\u2019innovazione nella ricerca di essere la protagonista tra le concorrenti. \uc8 quindi indispensabile perseguire una politica orientata alla conoscenza per riorganizzare i tempi e i modi necessari alla (ri)strutturazione della societ\ue0 della globalizzazione. Il capitalismo finanziario controlla ormai lo sviluppo e la crescita mondiale. I mercati e la speculazione finanziaria misurano il grado d\u2019incidenza dell\u2019oligarchia sistemica sulla costruzione di qualsiasi organizzazione. L\u2019attivit\ue0 delle imprese \ue8 condizionata dal dover cercare sempre nuovi aiuti finanziari, ma utilizzare i mercati per la copertura degli investimenti impone l\u2019adozione di piani articolati e complessi, e quindi ad alto rischio. Per partecipare con profitto al mercato, e quindi creare lavoro ed occupazione, \ue8 fondamentale essere capaci di realizzare sistemi organizzativi derivanti dall\u2019adozione di progetti unici ed esclusivi. Il mondo della globalizzazione, degli spazi solo in apparenza aperti a tutti riserva continue sorprese e per meglio affrontarlo bisogna possedere conoscenza. Per raggiungere un vantaggio sui concorrenti \ue8 d\u2019obbligo dimostrare di saper sfruttare appieno, con l\u2019adozione di mirate strategie processuali, la globalizzazione finanziaria. Per tale motivo le imprese che non generano, conquistano o sfruttano nuovo sapere sono destinate a fallire. \uc8 il problema che affligge le medie e, soprattutto, piccole realt\ue0 industriali e che le crisi economico-finanziarie via via succedutesi hanno ancor di pi\uf9 esaltato. Il libro affronta a pi\uf9 riprese le dinamiche che si rifanno a suddetto processo incentrato sul rapporto tra impresa, capitale e intrecci finanziari. L\u2019attenzione, nei primi capitoli, \ue8 posta all\u2019impresa come identit\ue0 da scoprire e, tenuto conto del valore intrinseco della conoscenza e dell\u2019incidenza geostrategica della comunicazione, all\u2019impatto ambientale conseguente alla costruzione di un\u2019organizzazione come sistema-impresa. L\u2019analisi degli spazi economico-sociali serve ad introdurre i temi propri di un ordine finanziario che adotta la speculazione come metodo per qualsiasi intervento sia d\u2019interesse locale che globale e che ha come obiettivo l\u2019ottenimento di sempre maggiore ricchezza economico-monetaria. Il libro termina con un\u2019analisi comparata delle strategie finanziarie di strutture organizzative globali che, sfruttando \u201cad arte\u201d la creazione di denaro dal denaro, hanno imposto la costruzione di un nuovo ordine economico-sociale