Decorrenza degli alimenti legali e natura costitutiva del provvedimento giudiziale

Dopo un\u2019analisi dei presupposti dell\u2019obbligazione alimentare ed il raffronto con la nozione comunitaria della stessa, di cui recentemente al Regolamento (CE) n. 4/2009, il saggio affronta il problema della decorrenza degli alimenti legali e della natura costitutiva del provvedimento giudiziale. In difformit\ue0 dall\u2019opinione prevalente, si ritiene che la decorrenza degli alimenti, ex art. 445 c.c., dal giorno della domanda giudiziale o della costituzione in mora dell\u2019obbligato, se seguita entro sei mesi dalla domanda, non escluda la natura costitutiva della sentenza, avendo la domanda o la costituzione in mora (cui non si ritengono applicabili gli oneri formali dell\u2019art. 1219, 1\ub0co., c.c.) solo la funzione di segnare il limite di retroattivit\ue0 del provvedimento giudiziale, la cui natura costitutiva non esclude l\u2019effetto retroattivo, come in altre ipotesi previsto dalla legge (artt. 290, 2\ub0co., 491, 1445 c.c.): trattasi di fattispecie complessa, di cui sono elementi il diritto potestativo dell\u2019attore e la pronuncia di accertamento costitutiva dei fatti, ai quali l\u2019esercizio del diritto pretende attribuire rilevanza; ad essa si accompagna una sentenza consequenziale di condanna. La soluzione \ue8 confermata dall\u2019art. 440 c.c. che, nel disciplinare alcune vicende dell\u2019obbligazione alimentare soggetta alla clausola rebus sic stantibus, esclude qualsiasi automatismo nella modifica del rapporto alimentare gi\ue0 fissato: in particolare, il capoverso della norma impone al giudice di non liberare l\u2019attuale debitore fino a quando non sia costituito a tutti gli effetti l\u2019obbligo per il gravato di grado anteriore ora in grado di prestare gli alimenti (peraltro, senza con ci\uf2 escludere l\u2019efficacia retroattiva al tempo della domanda, con la conseguenza che il vecchio debitore, per le prestazioni effettuate dopo la domanda, potr\ue0 esercitare l\u2019azione di indebito soggettivo ex art. 2036 c.c. verso l\u2019alimentato, in via surrogatoria ex art. 2900 c.c. il diritto di credito dell\u2019alimentato verso il nuovo debitore per le prestazioni arretrate, nonch\ue9 l\u2019azione di arricchimento senza causa ex art. 2041 c.c.)