I reperti cartacei dell'opera comica napoletana testi, frammenti musicali, rari spartiti e documenti consentono di ricostruire la storia dei suoi fumiganti teatri in legno, dei direttori che li gestivano, degli attori, ballerini e musicisti che vi recitavano, cantavano, ballavano e suonavano; degli artigiani che approntavano le scene, dipingevano i fondali, confezionavano gli abiti e le scarpe, le parrucche, i guanti e le armi finte; degli addetti che vendevano sorbetti e «cerini», trasportavano le lettighe, smorzavano le candele, pulivano la platea e i palchetti, sorvegliavano l'entrata. Attraverso queste fonti è possibile osservare i tratti di un genere complesso, che si realizzava sulla scena con il lavoro di molte persone: impresari, li...