Territori post metropolitani ed effetti della crisi nell\u2019area centrale veneta

L\u2019economia italiana sta attraversando la peggiore recessione, per intensit\ue0 e durata, dal dopoguerra. Anche nell\u2019area centrale ve-neta la crisi sta facendo emergere una nuova domanda di governo del territorio, non pi\uf9 legata ad una fase espansiva, bens\uec al proble-ma delle possibili destinazioni d\u2019uso di strutture produttive, com-merciali e per il tempo libero abbandonate, della limitazione della crescita edilizia e, pi\uf9 in generale, della transizione verso nuovi mo-delli di sviluppo. Anche se alcuni fenomeni legati a ristrutturazioni aziendali, ri-articolazioni di fasi produttive e delocalizzazioni erano gi\ue0 in atto in epoca pre-crisi, le dismissioni pi\uf9 recenti hanno avuto effetti pi\uf9 visibili e dirompenti. Sono emerse nuove domande: le interminabili distese di capannoni industriali di medio-piccola ta-glia possono essere assunte come possibili indicatori di transizione verso fenomeni post-metropolitani? Queste tendenze si presenta-no come effetti locali di fenomeni globali, partecipano ad un pro-cesso di scale-making determinando cambiamenti di gravitazioni, riarticolazione di assetti gerarchici; decadenza di polarit\ue0; forme fi-siche indeterminate, minore qualit\ue0 degli spazi urbani e territoriali. Il contributo riprende alcune riflessioni sul caso studio di Villorba in provincia di Treviso nell\u2019ambito delle attivit\ue0 di ricerca svolte dal gruppo dell\u2019unit\ue0 di ricerca dell\u2019Universit\ue0 IUAV di Venezia del PRIN \u201cTerritori post-metropolitani come forme urbane emergenti: le sfide della sostenibilit\ue0, abitabilit\ue0 e governabilit\ue0\u201d2