Governare i territori della dispersione. Il ruolo dello spazio agrario

Di fronte alla recrudescenza di problemi ambientali ed energetici i territori della dispersione insediativa sono pi\uf9 che mai sotto accusa, in quanto dipendenti dalla mobilit\ue0 privata e forti consumatori di suolo. Tuttavia alcune altre questioni emergenti all\u2019interno della crisi globale che stiamo attraversando \u2013 il cambiamento climatico, una crescente disuguaglianza sociale, l\u2019insicurezza alimentare \u2013 chiedono di andare oltre il giudizio radicalmente negativo su questo modello insediativo per concentrarsi sulle prospettive per il suo governo. \uc8 possibile che l\u2019intreccio tra spazio dell\u2019agricoltura e spazio urbanizzato, generalmente interpretato come fonte di disturbo reciproco, possa essere invece un potenziale fattore positivo proprio grazie alla multifunzionalit\ue0 che viene ormai concordemente riconosciuta all\u2019agricoltura? Cominciare a riflettere su questa possibilit\ue0 \ue8 l\u2019obiettivo del progetto di ricerca presentato in queste pagine. Si \ue8 assunto come caso di studio il territorio della cosiddetta \u201ccitt\ue0 diffusa\u201d veneta, che per le sue caratteristiche \ue8 sembrato appropriato per osservare sul campo e descrivere criticamente trend, rischi ed opportunit\ue0 della convivenza tra \u201ccitt\ue0\u201d e \u201ccampagna\u201d e per cominciare ad esplorare le possibilit\ue0 di un progetto di territorio che valorizzi la condizione di intreccio tra spazio agrario e spazio urbanizzato tipica della dispersione insediativa