La sala ovale di casa Guicciardini in Bologna: un inedito ciclo pittorico di Rodolfo Fantuzzi (Bologna 1781-1832)

Alla fine del XVIII secolo Bologna si distinse culturalmente dalle altre citt\ue0 della Pianura Padana per l\u2019apparizione di validi architetti e temperisti nelle due correnti di architettura e quadratura e di paesaggio con architetture, che abbandonando l\u2019esuberante decorativismo barocco, inventarono una nuova tipologia nella corrente neoclassica. Se il Palagi ed il Basoli furono in toto ideatori di architetture, il Fantuzzi ed il Savini, pure loro legati all\u2019Accademia Clementina come allievi del maestro Vincenzo Martinelli (1783-1807), crearono le pi\uf9 belle ed ariose \u201dstanze paesaggio\u201d, divenendo conclamati maestri nel "Trompe l\u2019oeil". A seguito di sopralluoghi nel centro storico di Bologna e di rilevamenti architettonici, ci si pu\uf2 ancora imbattere su obliate e privatissime stanze di antiche dimore. Un esempio di grandissimo interesse documentario e di assoluta perizia decorativa, basata su solidi concetti d\u2019architettura, \ue8 da considerarsi la "sala ovale" conservata nell\u2019ex residenza Guicciardini Cesari che fu realizzata nell\u2019anno 1822. Una parte di ispirazione del continuo ciclo pittorico trae origine dalle opere dei fratelli C.J. e A. Vernet, artisti francesi stabilitisi a Napoli e celebri per le loro "marine" pervase di sereno nitore mediterraneo. Il Fantuzzi utilizz\uf2 sapientemente il camino e quattro porte d\u2019angolo come ideali supporti a sculture allegoriche dipinte che assumevano il ruolo di elementi di partizione di un continuo avvolgente paesaggio