Un\u2019analisi multicriteria per la valutazione della nuova Piattaforma d\u2019altura del Porto di Venezia

L\u2019opportunit\ue0 di realizzare nuove infrastrutture oggi non pu\uf2 pi\uf9 prescindere da questioni di \u201csicurezza\u201d intesa questa come attenzione ai temi ambientali. Nel settore marittimo il significato del termine \u201csafety\u201d si estende dall\u2019efficienza della navigazione, alla prevenzione e al controllo degli effetti ambientali dovuti al traffico navale. L\u2019obiettivo principale dell\u2019International Maritime Organization (IMO), infatti \ue8 l\u2019adozione di standard elevati per la \u201csafety\u201d marittima e le principali conseguenze da esso indagate comprendono l\u2019inquinamento dell\u2019aria, dell\u2019acqua ed il piano di ricevimento dei rifiuti da nave (MARPOL Convention). A questi impatti di ordine comune, in specifiche condizioni geografiche, quali i porti canale, o nelle rotte di grande navigazione vicino i centri storici, la stessa European Sea Port Organization suggerisce di tener conto anche di altri effetti, come l\u2019impatto del moto ondoso sul fondo dei canali e sulle coste o il risparmio energetico/ambientale. La presente ricerca utilizza una metodologia multicriteria di supporto alle decisioni, messa a punto dagli autori in un precedente studio, che inserisce nuovi parametri che considerino la \u201csafety\u201d marittima ed in particolare il \u201crischio\u201d nel set di indicatori \u201cclassici\u201d di convenienza economica normalmente utilizzati per la valutazione di grandi opere. La metodologia \ue8 applicata ai fini della valutazione di fattibilit\ue0 di un terminale d\u2019altura, 8 miglia dalla costa, che il Porto di Venezia sta progettando allo scopo di estromettere dalla Laguna (legge Speciale per Venezia 171/73) il traffico petroli e il traffico contenitori che si generer\ue0 grazie alla nuova infrastruttur