Memoriae Pictae

L\u2019area cimiteriale di Bologna consiste in una testimonianza architettonica incredibile nel territorio italiano poich\ue9 ancora ben conservata sia nell\u2019impianto che nei manufatti pittorico-scultorei. Gi\ue0 negli scritti inediti di Angelo Frabboni, databili al giugno del 1783 si pu\uf2 vedere ci\uf2 che sarebbe stata la futura impostazione architettonica del cimitero petroniano, che poi venne realizzato su progetto dell\u2019architetto Ercole Gasparini (1781-1829) e poi proseguito dal noto architetto Angelo Venturoli che god\ue8 fama nello Stato Pontificio (1749-1821). Quest\u2019opera si pu\uf2 considerare un vero trattato di architettura classica supportato da raffinati esempi di arti decorative tanto che tutti i visitatori italiani e stranieri ne rimasero impressionati per la novit\ue0 e per la qualit\ue0 artistica infusa nei singoli monumenti. Le impostazioni decorative parietali, date in concessione ai privati cittadini, si rifacevano sovente all\u2019idea progettuale e decorativa del quadraturista pittore Mauro Tesi (1730-1776), che fu amico ed anche esecutore di idee del conte veneziano Cesare Algarotti (1712-1774). Le composizioni prospettico-architettoniche e le simbologie presenti nei monumenti funebri, furono il frutto di una precisa volont\ue0 della committenza e dell\u2019interpretazione data dagli artisti che in Bologna avevano trovato sicuramente un felice supporto culturale presso la celebre Accademia Clementina di Belle Arti, che fungeva anche da Commissione d\u2019Ornato per l\u2019Amministrazione comunale