Infrastrutture culturali. Percorsi di terra e d'acqua tra paesaggi e archeologie del Polesine

Le infrastrutture possono dare accesso alle stratificazioni culturali di un territorio, se interpretate come parti di una struttura identitaria che compone i paesaggi attraversati mettendone in relazione i luoghi pi\uf9 significativi. Itinerari sorretti da reti dei percorsi antichi, intrecciati a quelli esistenti e in progetto, correlati alla necessit\ue0 di riqualificazione di diverse archeologie, hanno riportato sul Polesine di Rovigo l\u2019attenzione della ricerca \u201cInfrastrutture culturali del Veneto. Percorsi di terra e d\u2019acqua nei paesaggi dell\u2019archeologia\u201d, svolta tra il 2009 e il 2010 presso l\u2019Universit\ue0 Iuav di Venezia. Nelle aree di pianura del Veneto la forza conformatrice del passato spesso si condensa nei tratti di paesaggi la cui bellezza \ue8 strettamente correlata ai sistemi infrastrutturali e alle relazioni tra gli elementi che li costituiscono: macchine idrovore, canali, argini, piccole architetture tecniche, percorsi, tracciati, corsi d\u2019acqua e vie navigabili, sottolineati da masse arboree e filari d\u2019alberi. La ricerca presentata nel libro procede nel riconoscere - soprattutto in rapporto alle diverse testimonianze archeologiche \u2013 possibili strategie di ri-significazione e ri-attivazione della \u201cforma tecnica\u201d, ereditata quale testimonianza del ruolo assunto dai processi produttivi ormai superati, nella trasformazione e nella strutturazione di una identit\ue0 culturale oltre che sociale ed economica del territorio d\u2019indagine. La lettura sistematica di tracce, manufatti, siti e infrastrutture, svolta a scale diverse, offre al progetto di architettura e di paesaggio un ambito di riferimenti tramite cui porsi in relazione alle trasformazioni del territorio, alla specificit\ue0 del patrimonio culturale e della memoria dei luoghi, per essere parte consapevole delle loro variabili e complesse identit\ue0. L\u2019insieme dei contributi del volume rileva il ruolo assunto dalle diverse densit\ue0 di testimonianze storico-culturali che evidenziano la complessit\ue0 di relazioni in rapporto a particolari ambiti territoriali e paesaggistici, dove sono ancora riconoscibili tracce di antichi assetti, legati tanto alle vie d\u2019acqua quanto alle antiche vie consolari. In particolare emerge l\u2019interesse di aree d\u2019intersezione e di densit\ue0 delle diverse archeologie, che in alcuni casi individuano anche luoghi di criticit\ue0, o realt\ue0 che potrebbero innescare un processo virtuoso di valorizzazione diffusa, capace di ricomporre e riattivare vari sistemi dando senso a contesti oggi in abbandono. Si riconosce allora una sorta d\u2019impalcatura che sostiene quanto \ue8 individuato quale \u201cpaesaggio dell\u2019archeologia\u201d, capace di indirizzare la tutela, ma anche una fruizione sostenibile del patrimonio storico-archeologico, con la prefigurazione di diverse azioni guidate da strategie mirate. In tale ambito, la verifica del ruolo di infrastrutture in corso di definizione e realizzazione, che vanno a modificare in modo rilevante l\u2019accessibilit\ue0 e la percezione del paesaggio, diviene occasione per re-interpretate la loro potenzialit\ue0 nel veicolare la conoscenza dei luoghi e contribuire alla \u201cmessa a sistema\u201d delle risorse culturali attraverso itinerari tracciati o \u201crintracciati\u201d da quelle archeologie che possono ancora costituire elementi attivi nella caratterizzazione e riqualificazione del territorio