Nella seconda metà dell’Ottocento ebbe luogo in Giappone un singolare matrimonio. La tecnica fotografica occidentale si sposò con la tradizionale maestrìa dei pittori locali, capaci di applicare perfettamente il colore anche su minuscole superfici. I risultati artistici furono di sorprendente bellezza e i soggetti rappresentati così verosimili da non riuscire a distinguere le opere migliori dalle moderne fotografie a colori. A realizzare tali capolavori furono artisti europei e giapponesi che risposero anzitutto al bisogno dei viaggiatori occidentali di portare con sé il ricordo di un Paese straordinario, che la modernizzazione forzata dell’epoca Meiji (1868-1912) trasformava, a vista d’occhio, da un mondo ancora medievale in una moderna na...