Small Mice, Large palaces: From Urbino to Carpi

Urbino e Carpi sono state a lungo celebrate come due esempi di \u201ccitt\ue0 ideali\u201d del Rinascimento: la prima caratterizzata da un unico complesso monumentale i cui lavori di trasformazione, gi\ue0 a partire da met\ue0 Quattrocento, incidono profondamente sulla forma urbana; la seconda contraddistinta dall\u2019apertura di una serie di cantieri in una fase collocabile nel primo ventennio del Cinquecento. In entrambi i casi le operazioni compiute hanno origine dalla ristrutturazione delle residenze signorili trasformate in un unico palazzo. Entrambe le citt\ue0, pur con tempi e modalit\ue0 diverse, mettono in luce percorsi paralleli costruiti da un lato sulle gesta di due dei pi\uf9 famosi e influenti committenti del Rinascimento (Federico da Montefeltro e Alberto Pio da Carpi), dall\u2019altro lato sull\u2019opera di artisti, architetti e intellettuali (da Leon Battista Alberti a Piero della Francesca; da Francesco di Giorgio Martini a Baldassarre Peruzzi) che saranno in grado di trasformare le residenze dei piccoli principi, descritti come \u201cpiccoli topi\u201d nei documenti dell\u2019epoca, in grandi palazzi. A Urbino, come a Carpi, sar\ue0 il grande vuoto a diventare protagonista del processo di riorganizzazione del nuovo palazzo: il cortile d\u2019onore