Imperi del profitto. Multinazionali petrolifere e governi nel XX secolo

Il controllo di vaste risorse petrolifere a bassi costi ha rappresentato uno degli elementi fondamentali nell\u2019affermazione e consolidamento dell\u2019egemonia statunitense nel XX secolo. L\u2019esportazione dalla societ\ue0 statunitense all\u2019Europa occidentale del produttivismo, l\u2019idea di annegare il conflitto nell\u2019abbondanza, fu possibile anche grazie all\u2019ampia disponibilit\ue0 del conveniente petrolio mediorientale. Quel petrolio rappresent\uf2 la linfa vitale dei vari \u201cmiracoli economici\u201d in Europa e Asia orientale. Il controllo sulle fonti di produzioni e sulle reti di distribuzione e vendita della vitale materia prima si \ue8 strutturato nel corso del secolo attraverso la sinergia tra governi e grandi compagnie. Il libro ricostruisce l\u2019evoluzione di questo rapporto, a partire dal 1914, quando la Gran Bretagna, la potenza egemone in declino, inaugur\uf2 la relazione tra pubblico e privato nel settore petrolifero, fino alla crisi dei primi anni Settanta, che rappresent\uf2 un momento di svolta cruciale in quella relazione. Si tratta in sostanza di un\u2019indagine del concreto dispiegarsi della relazione tra potere statale e grande capitale, quel livello della vita economica e sociale che Braudel de-finiva il \uabcontro-mercato [\u2026], il regno dell\u2019arrangiarsi e della legge del pi\uf9 forte\ubb, ossia, tout court, il \u201ccapitalismo\u201d