PSICHIATRIA ETICA

Il concetto di psichiatria etica interseca due ambiti del sapere molto distanti che hanno trovato un campo comune a partire dalla riflessione di Karl Jaspers e dei suoi epigoni, tra i quali ricordiamo per importanza Franco Basaglia. Da un lato, la psichiatria \ue8 una disciplina medica considerata di sintesi in quanto includente diverse aree scientifiche che hanno in comune la prevenzione primaria, secondaria e terziaria (cura e riabilitazione) dei disturbi mentali per la promozione della salute mentale e il miglioramento della condizione esistenziale delle persone. Dall\u2019altro lato l\u2019etica \ue8 una disciplina filosofica \ue8 che studia i fondamenti che permettono di distinguere i comportamenti umani considerati buoni, desiderabili, giusti o leciti, da quelli negativi o moralmente inappropriati. Intesa come filosofia morale, essa \ue8 orientata alla ricerca di criteri razionali che consentano all'individuo di gestire adeguatamente le proprie scelte nel rispetto degli altri. Nella storia dell\u2019umanit\ue0, l\u2019evoluzione del pensiero ha fondato i valori e le aspirazioni di ordine etico dinanzi all\u2019opposizione bene/male o desiderabile/non-desiderabile, e quasi universalmente malattia, disordine e dolore sono stati assimilati al male cui sono corrisposte le diverse forme della cura per respingere la sofferenza e aumentare la condizione del benessere inteso come bene. Tra medicina e filosofia, quindi, parallela alla discussione bioetica che coinvolge l\u2019ambito medico e le cure psicologiche, si sviluppa l\u2019etica della psichiatria come spazio in cui si confrontano per un verso le rappresentazioni che caratterizzano un determinato contesto culturale e per l\u2019altro le modalit\ue0 con cui si producono codici di comportamento e norme sociali da cui origini la discriminazione di coloro che sfuggono ai criteri di ci\uf2 che \ue8 ritenuto essere in un determinato contesto la normalit\ue0, in quanto espressione di un equilibrio condiviso e desiderabile