La storia del villaggio distrutto e poi riedificato nello Shāhnāma: un brano di polemistica anti-mazdakita?

Mazdak è uno dei famosi eresiarchi della storia del mondo iranico. Su di lui abbiamo alcuni passi molto importanti nello Shāhnāma collocati nelle sezione dedicata al secondo regno di Qobād (Kawād I, 498/499-531), quando storicamente si diedero, in un primo momento, un certo successo delle dottrine di Mazdak negli ambienti di corte e, poi, la repressione cruenta del movimento che le propugnava ad opera dell’erede al trono Khosrow, il futuro Anushirwān (531-579). In un punto precedente dello Shāhnāma, cioè nella lunga sezione che riguarda il regno di Bahrām Gur (Wahrām V, 420-438), si trova un aneddoto teso a illustrare i benefici della stabilità sociale garantita dal rispetto dell’autorità politica, posti in contrapposizione ai danni arrecati dall’egualitarismo sociale. In esso il nome di Mazdak non compare in modo esplicito. Tuttavia, alcuni suoi aspetti narratologici e termini chiave compaiono anche nella sezione dedicata a Mazdak. Ciò consente di considerare questa sezione dello Shāhnāma come un esempio di risposta in chiave conservatrice di matrice zoroastriana alle dottrine mazdakite.Mazdak is one of the most famous heresiarchs in the history of the Iranian world. Some very important passages about him are to be found in the section of the Shāhnāma devoted to the second reign of Qobād (Kawād I, 498/499-531), when Mazdak’s doctrines gained momentum among court circles, provoking a violent repression of the movement by the heir to the throne Khosrow, the future Anushirwān (531-579). In a previous point of the Shāhnāma, i.e. in the long section concerning the reign of Gur (Wahrām V, 420-438), there is an anecdote showcasing the benefits of social stability, as guaranteed by respect for political authority, in contrast to the damage caused by social egalitarianism. The name of Mazdak does not appear here explicitly. However, some of its narratological aspects, and key terms are present also in the passage of the Shāhnāma about Mazdak, allowing one to consider this passage of the Shāhnāma as an example of conservative Zoroastrian-style answers to Mazdakite doctrines