Il giardino è un effimero e instabile equilibrio di forma e materia, sospeso nello spazio e nel tempo. È una composizione delicata, dall’anima indomita, che continuamente si deforma, si smargina, si frantuma, sottraendosi alla fissità della forma conclusa, per ricomporsi in modi diversi e inaspettati. Un giardino è la proiezione di un possibile ordine formale, astratto, preciso, prezioso quanto inutile, sulla materia che si stratifica, si intreccia, si accumula, si dirada simile alla sostanza di cui sono fatti i pensieri, i sogni, i ricordi. Tensione tra materia caotica e forma cosmetica, nella serena imminenza della rovina e della ricomposizione in altra forma, il giardino è preveggente. È enunciazione di un frammento di pensiero ord...