Verso la legittimazione democratica dell'ordine ultra-statuale: alcune premesse concettuali

Il tema centrale del lavoro riguarda il modo in cui la nozione di democrazia e la concettualizzazione del diritto internazionale possono condizionarsi reciprocamente. Risulta sempre più evidente come, contro ogni iniziale apparenza, la chiarificazione del rapporto che di fatto intercorre o potrebbe intercorrere fra diritto internazionale e democrazia, da un lato, e tra forme di pluralismo giuridico e democrazia, dall’altro, sia divenuto un nodo ineludibile per la legittimazione dell’ordine ultra-statuale. Nel saggio la riflessione si concentra sul versante del diritto internazionale e si presentano alcuni argomenti sia contro l’idea che il concetto di democrazia possa costituire il terreno sul quale emergerebbe una tensione fra stato e diritto internazionale sia contro la prospettiva secondo la quale il diritto internazionale risulterebbe del tutto inidoneo a dare voce ad istanze democratiche in conseguenza del suo carattere decentrato e non gerarchico. Nell’affrontare questo problema di fondo viene data importanza ad alcuni processi e fenomeni che coinvolgono il diritto internazionale, al fine di stabilire se e a quali condizioni sia possibile ipotizzare una idoneità del diritto internazionale a dare spazio ad istanze democratiche. Tesi centrale del lavoro è che la nozione di democrazia può essere validamente riferita al piano ultra-statuale non malgrado la struttura del diritto internazionale, ma proprio alla luce sia della sua struttura decentrata sia di alcune caratteristiche che esso è venuto assumendo, riconducibili a vari e anche tra loro opposti processi: dalla costituzionalizzazione alla globalizzazione e alla frammentazione. Due sono individuati come i punti nevralgici nell’analisi proposta: (i) il riconoscimento delle implicazioni derivanti dal riconoscimento del ruolo degli attori non statali nel diritto internazionale; (ii) il carattere complesso della nozione di comunità internazionale