Prassi contrappuntistica e sensibilit\ue0 musicale a met\ue0 Settecento. L\u2019esperimento di Pietro Paolo Valle presso il Duomo di Milano

L\u2019articolo prende in esame la vicenda di Pietro Paolo Valle, aspirante alla direzione della cappella del Duomo di Milano che, nonostante i potenti appoggi e una determinazione fuori dal comune, non riusc\uec mai a coronare il suo sogno. L\u2019esame di questo caso ha offerto da un lato un vivido spaccato della vita musicale e del costume della met\ue0 del Settecento, consentendo di osservare da vicino come si svolgevano effettivamente, al di l\ue0 delle regole scritte, i concorsi per i posti pi\uf9 ambiti; d\u2019altro canto, esso ha consentito di considerare i criteri di valutazione e i giudizi di alcuni fra i pi\uf9 grandi compositori, didatti e teorici italiani dell\u2019epoca (fra cui Padre Martini, Nicol\uf2 Porpora, Andrea Basili, Leonardo Leo, Pietro Paolo Bencini, Giuseppe Stoppani, Giuseppe Gonella e Pietro Pulli). Fra questi ultimi, alcuni si mostrarono pi\uf9 rispettosi delle norme contrappuntistiche da tempo codificate, altri mostrarono una maggiore apertura alle innovazioni e una pi\uf9 spiccata propensione a valorizzare la musicalit\ue0 del candidato, prescindendo con disinvoltura dalle regole della composizione. Il caso preso in esame ha mostrato come la nostra conoscenza di alcuni compositori del passato potrebbe risultare accresciuta, se scandagliassimo gli archivi alla ricerca di loro pareri su candidati e prove d\u2019esame. Pi\uf9 della loro produzione teorica, infatti, simili documenti consentono di cogliere aspetti importanti del loro gusto musicale e a comprendere tratti significativi del loro carattere e del loro modo di porsi di fronte ad alcune circostanze concrete della vita musicale dell\u2019epoca e ad alcune altrettanto concrete composizioni