Le scritte incise della Fontana Maggiore

Uno degli elementi che fanno la complessit\ue0 e l\u2019originalit\ue0 della Fontana Maggiore di Perugia \ue8 dato dalle scritte incise: la Fontana \ue8 fatta di parole oltre che di figure, \ue8 monumento portatore di messaggi simbolici, ma anche grafici. Le scritte della Fontana sono didascaliche: facendo contrappunto alle figure, le illustrano e le spiegano. Hanno una funzione comunicativa, a supporto e ripetizione all\u2019infinito del testo, ma propongono un messaggio alfabetico che ha un suo senso indipendentemente dalla sua leggibilit\ue0. \uc8 un paradosso, questo, che non vale solo per le scritte della Fontana, ma per molte epigrafi di et\ue0 comunale, i cui caratteri grafici e il cui aspetto materiale negano ogni identificazione tra visibilit\ue0 e leggibilit\ue0. La leggibilit\ue0, appunto. Il criterio che sembrerebbe, quello pi\uf9 cogente \ue8 invece quello meno compatibile con molte delle realizzazioni epigrafiche pi\uf9 notevoli, visto che esse, collocate in luoghi talora ardui, visto che esse, se non impossibili, da raggiungere per la vista, presentano una scrittura che non sembra certo facilitare la comprensione del messaggio da parte dei possibili fruitori. Ma accanto e oltre a questa funzione \uabalfabetica\ubb, l\u2019epigrafe svolge una funzione ipercomunicativa, assumendo un valore iconico assoluto. \uc8 essa stessa figura e simbolo. L\u2019efficace connubio fra scrittura e immagine, che si rivela elemento sostanziale in tante opere d\u2019arte medievali, e particolarmente comunali, trova nel monumento perugino una sua manifestazione molto alta. Testo e immagine hanno un rapporto di pieno e reciproco completamento, sviluppano un\u2019interazione forte e salda, realizzano a pieno un sistema di comunicazione insieme verbale e visuale. Testo e immagine convergono a fornire la medesima informazione, integrandosi e amplificandosi reciprocamente