Indicatori terapeutici nella valutazione delle dinamiche familiari nel disturbo precoce del linguaggio

Introduzione Il presente lavoro si propone come obiettivo, in un\u2019ottica dinamico-relazionale, di valutare come la procedura del Lausanne Triadic Play (Fivaz-Depeursinge, Corboz-Warnery, 1999) permetta di osservare il contesto familiare nel quale la sintomatologia si \ue8 sviluppata. In particolare, si vuole evidenziare come tale procedura consenta di individuare le risorse familiari in maniera pi\uf9 rapida ed efficace, rispetto ad altri strumenti di valutazione. Nel caso specifico dei disturbi precoci del linguaggio, l\u2019applicazione della procedura all\u2019inizio del percorso terapeutico, permette di evidenziare importanti aspetti relazionali utili poi ad individuare il punto di accesso al trattamento ed anche di verificare a distanza la validit\ue0 delle indicazioni terapeutiche ottenute. Metodo La ricerca \ue8 stata effettuata presso il Servizio per la Genitorialit\ue0 dell\u2019Universit\ue0 di Padova. Il campione \ue8 composto da 4 famiglie, per un totale di 6 bambini analizzati, tutti di et\ue0 compresa tra i 18 e i 24 mesi. Tali famiglie giungono al Servizio con una domanda d\u2019aiuto relativa alla mancata apparizione del linguaggio o ad aspetti oppositivi nel/i figlio/i. L\u2019analisi qualitativa, si \ue8 svolta in differenti momenti: l\u2019osservazione e la codifica dell\u2019LTP in un primo momento e l\u2019analisi delle differenti sedute video registrate, in concomitanza alla lettura delle cartelle cliniche. L\u2019LTP \ue8 stato codificato da due giudici indipendenti e addestrati attribuendo un punteggio graduato su scala Likert (range 0-2) rispetto alle seguenti variabili: partecipazione, organizzazione, attenzione focale, contatto affettivo. Risultati Si pu\uf2 osservare come l\u2019utilizzo della procedura LTP abbia permesso non solo di osservare e valutare il funzionamento familiare, ma anche di individuare il genitore maggiormente competente nel soddisfare il bisogno specifico del bambino. Oltre al punto di accesso, lo strumento ha consentito anche di stabilire i possibili punti di esclusione, mettendo in luce gli aspetti pi\uf9 disfunzionali al disagio del bambino. Inoltre la procedura di gioco ha dato la possibilit\ue0 di osservare e valutare i processi di coniugalit\ue0, consentendo di inquadrarli come risorse o come limiti del funzionamento familiare. Ci\uf2 ha permesso di avvalersi di una maggiore o minore partecipazione dei coniugi nella presa in carico del disturbo. Infine, la suddetta \ue8 stata efficace anche nel focalizzare agevolmente il membro della famiglia pi\uf9 a rischio e pi\uf9 necessitante di un sostegno