Il minore e la contrattazione telematica tra esigenze del mercato e necessit\ue0\ua0di apposite tutele

L\u2019articolo affronta il tema della contrattazione telematica dei minori d\u2019et\ue0, in particolare con riferimento alla sorte dei contratti da loro conclusi. L\u2019autrice sottopone a verifica la tesi di una parte della dottrina che nega in questa ipotesi l\u2019annullabilit\ue0 del contratto, sostenendo che alcuni profili della contrattazione telematica e l\u2019utilizzo da parte del minore della carta di credito del genitore - a sua insaputa - integrerebbero la previsione dell\u2019art. 1426 c.c. (Raggiri usati dal minore). Dopo aver scomposto la fattispecie della contrattazione on line del minore in diverse fasi, l\u2019articolo intende dimostrare come ciascuna di esse non integri la \u201cmalitia\u201d tradizionalmente necessaria per paralizzare l\u2019annullamento ex art. 1426 c.c. Si rileva poi come i problemi legati al facile accesso del minore alla contrattazione telematica non possono, per\uf2, considerarsi risolti semplicemente ritenendo non applicabile a queste fattispecie l\u2019art. 1426 c.c. Infatti - secondo l\u2019autrice - anche se il rimedio dell\u2019annullamento non potrebbe dirsi escluso a priori, esso sembra in ogni caso subordinato alla prova (diabolica) che sia stato effettivamente un minore a stipulare il contratto. Con un\u2019articolata argomentazione, l\u2019autrice conclude che i normali strumenti di tutela offerti al minore dall\u2019ordinamento sono inadeguati quando sia stata scelta la modalit\ue0 telematica; e che una soluzione al problema potrebbe venire soltanto da una tutela ad hoc, che incida direttamente sul funzionamento del sistema telematico, anzich\ue9 da una modifica delle norme che disciplinano il contratto