Nel maggio 1984 Daniele Del Giudice si recò in visita presso il CERN di Ginevra. Da questa esperienza formativa nacque il suo secondo romanzo edito, Atlante occidentale, un’opera che si dichiara sin da subito quale affresco totale della rivoluzione tecnologica degli anni ’80 e come vademecum epistemico utile ad affrontare l’inedita realtà che ne conseguì. L’autore riesce a connettere dinamiche scientifiche e prassi scrittoria attraverso una prosa la cui grammatica ripete fedelmente gli approcci percettivi dei nuovi strumenti di visione quantistica e dei regimi scopici che essi veicolano. Tramite il dialogo e la dialettica antinomica che si instaurano fra i due protagonisti, lo scrittore Ira Epstein e il fisico Pietro Brahe, Del Giudice trac...