Etica, politica e diritto in tempo di pandemia da coronavirus

Siamo davvero convinti che la gestione di un’emergenza sanitaria pandemica, da parte delle autorità pubbliche, tramite le forme del lockdown, porti il soggetto a degradare da cittadino a suddito? L’unica alternativa è quella tra rinuncia alla libertà e (rischio di) rinuncia alla vita? O forse è possibile proporre – come si tenterà in questo breve contributo - un percorso interpretativo, la cui rifl essione vada ben al di là dall’utilizzare le categorie dell’assolutismo e del decisionismo? Una riflessione che non dia l’ultima parola al Leviatano