Il contributo si chiede se e in che misura la finzione può ricoprire un ruolo nell’indagine filosofica. Si affronta il problema dal punto di vista elaborato da Paul Valéry nei suoi saggi teorici e nei suoi Cahiers. Ci si sofferma sul linguaggio della filosofia e in particolare sul problema che i pensieri debbano essere messi per iscritto per essere comunicati. Questo induce Valéry a sostenere che la filosofia da ginnastica del pensiero astratto (ossia esperienza delle potenzialità della mente) si trasformi inevitabilmente in un genere letterario, diverso da quello adottato dalla poesia. La difficoltà ad ammettere ciò induce la filosofia a mettere in discussione l'utilizzo della finzione in filosofia, e ad occultare il problema dello stile. ...