PROFILI PUBBLICISTICI DELLE STRUTTURE RICETTIVE, DELLE AGENZIE DI VIAGGIO E TURISMO, E DELLE PROFESSIONI TURISTICHE: PROBLEMI E PROSPETTIVE (NELLE REGIONI ORDINARIE).

Il contributo offre una disamina di quello che \ue8, attualmente (nel 2010), lo status quaestionis in relazione a tre peculiari \u2018filoni\u2019 che sono a dir poco cruciali nell\u2019ambito della complessiva (e sempre pi\uf9 complessa) regolamentazione giuridica - di natura pubblicistica - che concerne il turismo e l\u2019industria alberghiera, e cio\ue8: le strutture ricettive, le agenzie di viaggio e di turismo, le professioni turistiche. In relazione a ciascun oggetto d\u2019indagine l\u2019analisi si articola tanto nell\u2019esame della normativa statale e regionale (cos\uec come interpretate dal Giudice delle leggi dopo l\u2019entrata in vigore della riforma del c.d. Titolo V), quanto nell\u2019esame della normativa di origine comunitaria (cos\uec come interpretata dalla Corte di giustizia U.E.): il cui comune (e principale) obiettivo \ue8 (o dovrebbe essere) quello di contribuire a tutelare il turista consumatore tramite una miriade di prescrizioni che contemplano non pochi controlli sulle strutture, sulle attivit\ue0 e sulle professioni con le quali, giocoforza, egli \ue8 destinato a rapportarsi. Ad avviso dell\u2019Autore, molte delle problematiche (e delle incertezze) giuridiche di fondo che emergono nel corso della trattazione, potrebbero forse essere parzialmente superate ove vi fosse, da parte delle istituzioni (statali), un approccio culturalmente (oltre che giuridicamente) diverso in relazione al (delicato) rapporto intercorrente tra promozione dell\u2019autonomia degli enti regionali e salvaguardia dell\u2019unit\ue0 della Repubblica: l\u2019auspicio \ue8 che anche nelle materie de quibus venga archiviato il c.d. regionalismo dell\u2019uniformit\ue0 per promuovere e realizzare, finalmente, un regionalismo differenziato onde contribuire a stimolare la crescita e lo sviluppo (anche intermini di qualit\ue0 dei servizi resi all\u2019utente) di un settore economico che, soprattutto per il nostro Paese (ma anche per l\u2019Unione europea) \ue8 (e sar\ue0 sempre pi\uf9) a dir poco strategico. In fondo, basterebbe mettere in pratica quello che \ue8 il motto europeo: vale a dire, \u201cunit\ue0 nella diversit\ue0\u201d