È opinione oggi largamente diffusa che la visione storica e politica di Dante abbia caratteri fortemente conservatori o addirittura reazionari. In sintesi, la polemica dantesca contro lʼavarizia e la cupidigia nasconderebbe un radicale rifiuto della modernità e della nuova realtà socioeconomica che si stavano affermando ai suoi tempi, in nome di un ritorno al «buon tempo antico» e al mondo immobile e chiuso della tradizione. In questo saggio intendo dimostrare, al contrario, che lʼipotesi elaborata da Dante è tuttʼaltro che conservatrice, ma propone invece un modello rivoluzionario di società fondata sui valori del dono e della caritas opposti allʼutilitarismo che fino da allora si stava imponendo come principio guida della civiltà o...