Scritture e ri-medizioni. \uc9critures et re-prodictions

Con geniale intuizione, gi\ue0 ai primi del Novecento Ferruccio Busoni affermava potersi concepire l\u2019intera attivit\ue0 del musicista come un\u2019incessante opera di trascrizione, questa nozione era per lui sufficiente a definire tanto la scrittura di un\u2019opera quanto la sua esecuzione dal vivo. Il valore dell\u2019intuizione \ue8 confermato dall\u2019odierna condizione del musicista in grado di passare con continuit\ue0 dalle forme simboliche di notazione alla sintesi del suono, dai registri della pratica orchestrale all\u2019interazione live con l\u2019elaboratore elettronico; la sua creativit\ue0 si esprime nella pluralit\ue0 delle scritture che intrecciano mezzi elettronici, informatici e acustici. Questi strumenti tecnico-scientifici sono divenuti mezzi di espressione artistica: autentiche teorie materializzate del suono e dell\u2019immagine che definiscono l\u2019orizzonte delle possibili manifestazioni del pensiero artistico. Possiamo quindi affermare che la scrittura non \ue8 pi\uf9 immediata e diretta rappresentazione del pensiero del compositore ma si definisce come un complesso di azioni tecnologicamente guidate attraverso modulazioni, filtraggi, riverberazioni, interferenze, compressioni del tempo e distorsioni dello spettro. Inoltre la scrittura \ue8 oggi assistita da strumenti informatici che non celano l\u2019ambizione di neutralizzare la variet\ue0 delle sorgenti sonore e audiovisive mimetizzandone l\u2019origine. Tramite le nuove tecnologie abbiamo imparato a cambiare scala di osservazione del mondo del suono e dell\u2019immagine, e a \u2018proiettare\u2019 i risultati dell\u2019osservazione su schermi visivi e temporali apprezzabili alla nostra percezione. In queste costruzioni una molteplicit\ue0 di tempi apparenti entra in gioco come condizione di possibilit\ue0 della scrittura, ne fissa il grado di indeterminazione. Memorie artificiali, capaci di fissare l\u2019informazione in spazi micrometrici dell\u2019ordine atomico della materia, rinnovano l\u2019arte di ricordare, di sottrarre, di dimenticare. Questi tecnologie, plasmando la nostra sensibilit\ue0, continuano a svelarci aspetti inconsapevoli della visione e dell\u2019ascolto, tuttavia i nuovi mezzi non possono eliminare i vecchi, anzi, paradossalmente li potenziano; pur condizionati da una consapevolezza percettiva affinata, possiamo ancora riscrivere la lezione dei grandi maestri o trascrivere forme musicali della tradizione orale. Il volume affronta il tema della scrittura nelle determinazioni tecnico-teoriche della composizione musicale, della riproduzione e ri-mediazione del suono e dell\u2019immagine. I campi di ricerca chiamati in causa: musica, fotografia, audiovisivo sono qui trattati da un nutrito gruppo di specialisti che da angolature diverse \u2013 compositive, estetiche, storico-critiche \u2013 declinano al plurale la nozione di riscrittura nelle sue inesauribili rifrazioni