Carreras transacionales en la Sicilia moderna: los Di Napoli entre los siglos XVII y XVIII

Tra la fine del XVI secolo e la met\ue0 del XVII, la Sicilia attravers\uf2 una fase di profondi mutamenti sociali ed economici. Tali rivolgimenti, da inserire nel pi\uf9 ampio quadro politico legato alle vicende \u2013 economiche, ma non solo \u2013 della monarchia spagnola, diventano importanti chiavi di lettura del processo di ridefinizione delle gerarchie in seno all\u2019aristocrazia isolana. Le sempre pi\uf9 cospicue esigenze finanziarie della Corona \u2013 in particolar modo negli anni dei regni di Filippo III e Filippo IV \u2013 diedero origine a una massiccia mercificazione di onori, titoli e mercedes, la cui immediata conseguenza fu \u2013 soprattutto attraverso i nuovi accessi al braccio baronale del parlamento e la concessione della giurisdizione del mero e mixto impero \u2013 un rafforzamento del blocco nobiliare. L\u2019allargamento delle maglie dell\u2019alta aristocrazia coinvolse anche il ceto ministeriale: molti alti magistrati, infatti, riuscirono a cavalcare la crisi finanziaria e ad avvantaggiarsi dei guadagni della professione forense; in definitiva, \u201cdal ministero, l\u2019ascesa sociale conduceva al possesso della terra ed all\u2019acquisto del titolo\u201d. Fra le diverse famiglie di togati siciliani \u2013 quali per esempio i Mastrilli, i Celestre, i Rao \u2013 si traccer\ue0 in questa sede la traiettoria della famiglia Di Napoli, emblematica non soltanto dei fenomeni finora descritti \u2013 passaggio dagli uffici al feudo \u2013 ma anche di un modus agendi che porter\ue0 alcuni dei membri della famiglia a intrecciare sapientemente acquisti di terre e baronie (per garantiere a s\ue8 e ai successori la possibilit\ue0 di percorrere \u201cla scala degli onori\u201d) e attribuzione di cariche pubbliche, non soltanto all\u2019interno dei confini del regno