L\u2019acqua tra natura e artificio nella cultura del giardino europeo dei secoli XVIII e XIX, dal Landscape garden al Picturesque garden

L\u2019acqua, protagonista del giardino sin dalle sue origini, nella storia del giardino e del paesaggio, ha da sempre rivestito un ruolo fondamentale sia per il suo valore scenografico che per il suo valore altamente simbolico. A partire dalla prima met\ue0 del XVIII, con il tramontare del giardino formale, cui si sostituisce il giardino paesistico di origine anglosassone, l\u2019acqua resta una componente fondamentale all\u2019interno della progettazione dei giardini, ma assume un ruolo diverso: messe al bando le forme regolari e le rigide simmetrie, con la nascita del giardino paesistico l\u2019acqua \ue8 \uabdisegnata\ubb in forme libere e, trasformandosi in lago o stagno, sembra voler riacquistare la sua forma originaria e naturale. Questa evoluzione di gusto e di pensiero che ha origine in Inghilterra, all\u2019affermarsi della cultura estetica del pittoresco, e che, con le sue declinazioni \ue8 presente in tutti giardini del XVIII e del XIX secolo in Inghilterra come anche in Europa, porta alla definizione di un sistema \uabconcettuale\ubb, all\u2019assunzione di un modello progettuale che persegue le forme proprie della natura apparentemente disordinata \u2013 avvallamenti, dislivelli, colline, corsi d\u2019acqua che terminano in specchi irregolari, sentieri tortuosi \u2013 e di un\u2019architettura codificata in chiave di folies con il sorgere \uabaccidentale\ubb di edifici di ispirazione classico-mitologica, in cui l\u2019acqua , con il forte potere evocativo e simbolico, riveste un ruolo da protagonista divenendo componente fondamentale del paradigma estetico proprio del giardino paesistico europeo che ha le proprie radici nel Landscape garden del XVIII secolo e che approda al Picturesque garden del XIX secolo