Informazione di garanzia

Il contributo intende offrire un\u2019analisi dello strumento istituzionalmente deputato ad informare la persona sottoposta alle indagini dello svolgimento di un complesso di attivit\ue0 dirette al potenziale esercizio dell\u2019azione penale nei suoi confronti, onde consentire alla stessa l\u2019esercizio del suo diritto di difesa nel corso del procedimento penale: l\u2019informazione di garanzia disciplinata dall\u2019art. 369 c.p.p. L\u2019indagine muove dallo studio dei c.d. antenati dell\u2019informazione di garanzia, sorti in vigenza dell\u2019abrogato codice Rocco, quali l\u2019avviso di procedimento e la comunicazione giudiziaria, per poi affrontare l\u2019istituto di cui all\u2019art. 369 c.p.p. del vigente codice di procedura penale. L\u2019analisi dell\u2019informazione di garanzia viene, peraltro, condotta senza trascurare il percorso evolutivo dell\u2019art. 369 c.p.p., e la modifica dell\u2019originario tenore letterale della disposizione, operata dalla l. 8 agosto 1995, n. 332 che ha spostato in avanti il momento in cui il pubblico ministero \ue8 tenuto all\u2019invio dell\u2019informativa, alimentando, peraltro, il dibattito sulla reale utilit\ue0 dell\u2019istituto in commento. Il contributo conduce, dunque, un articolato esame dell\u2019istituto: in particolare, costituiscono oggetto di un approfondito studio i profili concernenti i presupposti dell\u2019informazione di garanzia, il suo contenuto, le modalit\ue0 di invio, i destinatari della stessa e il regime sanzionatorio connesso alla sua eventuale violazione. L\u2019analisi dei presupposti dell\u2019informativa ex art. 369 c.p.p. investe, peraltro, anche la tematica dei c.d. equipollenti dell\u2019informazione, nonch\ue9 la questione dei tempi dell\u2019inoltro dell\u2019informativa allorquando debbono essere compiuti dal pubblico ministero i c.d. atti a sorpresa (sequestri e perquisizioni). Infine un\u2019attenzione particolare \ue8 dedicata al complesso rapporto tra l\u2019attuale fisiologia dell\u2019informazione di garanzia e i principi del giusto processo: siffatto confronto \ue8 condotto non solo alla luce dell\u2019art. 111 Cost. e dell\u2019art. 6 della CEDU, ma anche ponendo il menzionato istituto sotto la lente di ingrandimento della direttiva 2012/13/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sul diritto all\u2019informazione nei procedimenti penali che, peraltro, porr\ue0 al legislatore italiano non pochi problemi in sede di recepimento