Metamorfosi urbane. Politiche culturali in Francia e mutamenti nel paradigma urbanistico

Metamorfosi urbane \ue8 un libro di ripensamento critico del progetto urbano a partire dalle politiche culturali. L\u2019obiettivo non \ue8 la ricerca di possibili mediazioni all\u2019opposizione tra conservazione e trasformazione, in particolare tra tutela dei beni culturali e sviluppo degli insediamenti; \ue8, piuttosto, la dimostrazione che tra i due termini, tra preservazione del patrimonio e mutazioni dello spazio urbano, pu\uf2 non esservi conflitto. Il volume ripercorre le principali tappe che hanno condotto all\u2019odierna accezione di \u2018patrimonio culturale\u2019, evidenziando il contributo apportato dall\u2019evoluzione delle politiques culturelles francesi; l\u2019attenzione \ue8 rivolta agli strumenti di tutela e di pianificazione territoriale attraverso i quali agire sui beni culturali per ripensare allo sviluppo in termini di sostenibilit\ue0. La dimensione progettuale delle politiche culturali ci impone di non limitarci al ruolo di \u2018custodi\u2019 del patrimonio. Ma cosa sappiamo imparare da esso? Come siamo capaci di utilizzarlo? \uabQue nous importe l\u2019identit\ue9 de l\u2019Homme au Casque, de l\u2019Homme au Gant? Ils s\u2019appellent Rembrandt et Titien\ubb, avverte Malraux. Come un quadro cessa di essere il ritratto di qualcuno per divenire un\u2019opera d\u2019arte, cos\uec gli elementi del patrimonio trasformano il loro valore d\u2019uso in metafora di valori culturali eterni. La \u2018metamorfosi\u2019, come rinascita sotto nuova forma, sottolinea i valori del patrimonio nel progetto urbano, rappresentando le testimonianze del passato come valori di civilt\ue0. Parole chiave per un rinnovamento delle politiche culturali diventano: conservare, tramandare e incrementare il valore del patrimonio; salvaguardare, valorizzare e promuoverne la fruizione; recuperare, riqualificare e riutilizzare per assicurarne un uso sociale. \uabLa connaissance n\u2019est jamais un obstacle \ue0 la modernit\ue9, elle en est au contraire la source\ubb