Carlo Giachery nei disegni e nei documenti degli archivi pubblici

Gli archivi costituiscono il luogo della memoria per eccellenza; una memoria per fortuna custodita e preservata in vista della sua trasmissione a molte generazioni future. Nonostante la dispersione dell\u2019archivio personale di Carlo Giachery, la sua intensa attivit\ue0 di docente, professionale e istituzionale \ue8 ancora oggi ampiamente documentata presso gli archivi pubblici e, talvolta, anche quelli privati. Nell\u2019Archivio Storico dell\u2019Universit\ue0 di Palermo i 133 volumi della serie Cautele per conto dei Regi Studi e Fabbriche restituiscono per intero le vicende edilizie dei cantieri che dal 1837 al 1865 avevano visto l\u2019esclusivo impegno progettuale di Giachery. L\u2019attivit\ue0 istituzionale \ue8 invece documentata da quell\u2019incredibile \uabpozzo di San Patrizio\ubb della storia siciliana dell\u2019Ottocento pre-unitario che \ue8 il fondo Ministero e Real Segreteria di Stato presso il Luogotenente Generale di Sicilia, Primo e Secondo Carico, nelle sezioni Lavori Pubblici e Ripartimento Interno dell\u2019Archivio di Stato di Palermo. L\u2019attivit\ue0 professionale per conto dei privati e per il Comune di Palermo, invece, \ue8 ben documentata nel fondo Lavori Pubblici - Sezione Edilizia Privata, sezione C1 dell\u2019Archivio Storico Comunale. Le vicende familiari, personali e ancora una volta quelle professionali di Giachery trovano, invece, il loro naturale campo di indagine presso le minute dei notai custodite negli Archivi Notarili distrettuali di Palermo e Termini Imerese. Fra le pagine ingiallite dei loro registri si sviluppa, per oltre un secolo, l\u2019intensa storia familiare di diverse generazioni attraverso un susseguirsi di disposizioni testamentarie, inventari ereditari, contratti matrimoniali e atti dotali, acquisti di immobili e di terreni, procure e donazioni. Pur non vastissima, la \uabbiblioteca dell\u2019architetto\ubb ci restituisce a pieno la versatile identit\ue0 disciplinare di Giachery, e d\ue0 l\u2019idea di come la sua erudizione fosse equanimemente orientata verso colti interessi per l\u2019architettura e il suo passato, e verso gli ambiti delle scienze applicate e della tecnica. La raccolta aveva un carattere marcatamente specialistico, con sezioni cospicue dedicate all\u2019architettura, al disegno architettonico e topografico, alla storia dell\u2019arte, alla geometria descrittiva e applicata, alle matematiche \uabmiste e sublimi\ubb, alla scienza idraulica, alla fisica, alla meccanica, alla scienza delle costruzioni, all\u2019arte e all\u2019architettura militare