Disobbedienza civile e teoria del diritto. I conflitti presi sul serio.

Il tema della disobbedienza civile \ue8 per lo pi\uf9 oggetto di analisi sociologiche, politologiche o morali. Risulta per\uf2 poco sviluppato, almeno in Italia, fatta eccezione per alcuni contributi, un filone di analisi filosofico-giuridica. Eppure, si potrebbe sostenere, il fenomeno centra uno dei temi classici della disciplina, quello dell\u2019obbligatoriet\ue0 della legge ingiusta. In particolare, ci sembra interessante studiare il caso di pratiche di disobbedienza pubbliche e non violente che violano alcune norme al fine di denunciare non soltanto l\u2019ingiustizia, ma anche l\u2019invalidit\ue0 di queste o di altre norme (i c.d. \u201ccasi esemplari\u201d). Si tratta, infatti, della possibilit\ue0 che una forma di violazione di una norma sia non soltanto considerata moralmente corretta, ma anche, in particolari casi, non sia considerata illecita o perch\ue9 una forma di \u201cesercizio di un diritto\u201d, o di \u201cesercizio di un dovere\u201d, o perch\ue9 della norma proibitiva viene dichiarata l\u2019illegittimit\ue0 costituzionale. In questo saggio intendiamo discutere questi casi di disobbedienza \u201cin nome del diritto\u201d, cio\ue8 forme di \u201clotta per i diritti\u201d che hanno per obiettivo allargare il catalogo delle pretese riconosciute dall\u2019ordinamento, o di restringere il campo di applicazione di norme proibitive, attraverso nuove interpretazioni di disposizioni costituzionali, di convenzioni internazionali o di articoli di legge. La natura della disobbedienza civile come lotta per i diritti necessita per\uf2 del riconoscimento della natura conflittuale dell\u2019universo normativo (sia morale sia giuridico) all\u2019interno del quale i cittadini, i giuristi e gli operatori giuridici interpretano le disposizioni, valutano l\u2019obbligatoriet\ue0 delle norme giuridiche e decidono se obbedire o meno. Da questo punto di vista la monografia intende studiare il fenomeno come una prova 1) di quanto particolare e contingente sia il giudizio circa l\u2019obbligatoriet\ue0 di obbedire al diritto, 2) di quanto labili siano, in particolari condizioni di indeterminatezza dell\u2019ordinamento, i confini tra il diritto e il \u201cnon diritto\u201d, 3) di quanto conflittuale sia l\u2019universo valoriale che dovrebbe guidare il giudice nel risolvere i \u201ccasi difficili\u201d, 4) di quanto moralmente tragica sia la situazione di chi decide di disobbedire alla legge in modo \u201ccivile e non rivoluzionario\u201d, per esprimere una forma di fedelt\ue0 a dei principi giuridici che vengono violati dalle autorit\ue0 che dovrebbero rispettarli. Per questa ragione un teorico del diritto che studi il fenomeno non pu\uf2 che \u201cprendere i conflitti sul serio\u201d