Considerazioni sull'applicabilit\ue0 dell'oblazione ai reati tributari

Il lavoro affronta il tema dell\u2019applicabilit\ue0 dell\u2019oblazione discrezionale nel giudizio penal-tributario, disciplinata dall\u2019art. 162 bis c.p. Viene approfondita l\u2019analisi dell\u2019interesse tutelato dal legislatore penal-tributario, in considerazione del fatto che, sotto la vigenza della l. n. 516/1982, le fattispecie dei reati contravvenzionali prescindono dall\u2019avvenuta realizzazione dell\u2019evasione, e si configurano come reati di pericolo. Il giudice penale chiamato a pronunciarsi sull\u2019istanza di oblazione opera in un contesto in cui non vige la pregiudiziale tributaria (abrogata con l\u2019art. 13, l. n. 516/1982) e le fattispecie incriminatrici non sono legate n\ue9 al quantum evaso, n\ue9 all\u2019effettivit\ue0 dell\u2019evasione, poich\ue9 il meccanismo sanzionatorio \ue8 mirato a reprimere la violazione di obblighi meramente formali, in cui possono identificarsi condotte \u201cpreparatorie\u201d: le fattispecie suscettibili di oblazione sono contravvenzionali, punite con la pena alternativa dell\u2019arresto o dell\u2019ammenda, mentre rimangono escluse dall\u2019applicabilit\ue0 dell\u2019istituto dell\u2019oblazione le fattispecie delittuose punite con pena congiunta. Si rileva l\u2019essenziale prevalenza della funzione deterrente, intimidatrice e repressiva cui assolve la sanzione connessa a reati di lieve entit\ue0, per cui la funzione dell\u2019oblazione pu\uf2 essere individuata nel costituire un \u201ccorrettivo\u201d di una eccessiva criminalizzazione