Il saggio tenta di dimostrare come la celerità dei processi di modificazione con cui si manifesta l’innovazione, sembra aver privato l’architettonico della propria capacità rammemorante. I tempi della trasformazione non paiono lasciare spazio alla consueta sedimentazione delle conoscenze, la cui presenza viene sempre più rimpiazzata dall’immagine effimera che ne proietta all’esterno il sistema mediatico. Ripensare, oggi, la dialettica tra memoria e innovazione nel progetto contemporaneo significa pertanto interrogarsi sulla capacità della disciplina di resistere a un consumo che sembra ridurla sempre più a una tendenza di moda. La cultura italiana, a fasi alterne, è stata spesso protagonista di prima grandezza, anche nel recente passato, d...