Schiavitù mediterranea. Corsari, rinnegati e santi di età moderna

Durante l'età moderna l'area mediterranea è segnata dalla guerra da corsa e dalla pirateria, su cui prosperano intere città, cristiane e musulmane. Quanti cadono in mano corsara, ridotti in schiavitù, attendono di essere riscattati o scambiati e, in cattività danno origine a una intricata storia di abiure e conversioni -dall'islam al cristianesimo e viceversa. Il libro, basato su ricche e talvolta inesplorate fonti documentarie,mostra il forte coinvolgimento delle istituzioni laiche ed ecclesiastiche in questa nuova dimensione della contesa politica internazionale. L'efficacia nella evangelizzazione dei captivi e degli schiavi ha come risultato eclatante la canonizzazione di santi neri (come Antonio Etiope e Benedetto il moro), ma si spinge sino in terra africana dove Juan de Prado guadagna la palma del martirio, mettendo in luce aspetti inediti del ruolo politico dell'attività missionaria degli ordini religiosi nel Marocco sa'adita.Corsair raids against shipping and coastal population characterized the early modern Mediterranean. Those slaves who had been captured by corsairs, while waiting to be ransomed, often left their former religion and converted to Islam. The book based on sources that have never been studied before, reveals the role played by ecclesiastical and secular institutions in this new kind of international war. The evangelization of captives and slaves might even result in the canonization of black saints (such as Antonio the Ethiopian and Benedict the Moor). In Morocco the Franciscan Juan the Prado became a martyr, and his process of canonization unfolds unknown political aspects of Catholic missionary activity in Africa