Il saggio affronta il tema del'"estetica realizzata" focalizzandosi sulla maniera peculiare del "fare estetica" nel caso specifico dell'architettura. "Frammenti" della disciplina dell'estetica ricorrono randomicamente nel "discorso" sull'architettura: sia che si tratti di una organica trattazione teorica, sia che si tratti della didattica della progettazione architettonica sia che si tratti dell'interlocuzione tra architetto e cliente. Il progetto infatti si costruisce spesso attraverso un dialogo tra architetto "madre" e cliente "padre" (Filarete, Wright). A tal riguardo l'autore propone originalmente la definizione di progetto di architettura come "atto estetologico diffuso". Successivamente viene stigmatizzata la differenza tra arte e...