Didattica universitaria e situazione economica degli studenti durante la pandemia. Un'indagine effettuata al termine del primo lockdown presso l'Ateneo di Udine

L’anno 2020 passerà alla storia come quello in cui la pandemia di SARS-CoV-2 è esplosa nel mondo. L’Italia è stato il primo paese occidentale ad esserne gravemente interessato. Per questo il Governo ha imposto delle severe limitazioni alla mobilità delle persone fino ad arrivare ad un lockdown generalizzato: tutte le attività economiche, soprattutto del terziario, e quelle pubbliche hanno subito una improvvisa battura d’arresto, così come il mondo della scuola e dell’università. Il presente contributo1 vuole illustrare i primi risultati di un’ampia indagine – svolta al termine del primo lockdown e che ha coinvolto più di 1.220 studenti dell’Università di Udine – volta a indagare diversi aspetti tra cui l’impatto del passaggio da una didattica in presenza a una a distanza e le conseguenze sulle condizioni economiche familiari e sulla loro eventuale attività lavorativa. Questa indagine integra un precedente studio relativo alle percezioni sulla pandemia e agli aspetti della prevenzione della diffusione del virus che, assieme, hanno permesso di fornire agli organi decisionali dell’Ateneo friulano diverse indicazioni per la futura ripartenza delle attività didattiche in presenza