Al centro della pronuncia si pone il problema del giusto bilanciamento tra il diritto dell’adottato di conoscere le proprie origini e il diritto all’anonimato della madre naturale, esercitato al momento del parto. In seguito alla sentenza della Corte Costituzionale n. 278 del 2013, la scelta materna non può più considerarsi irreversibile. L’attenzione, pertanto, si sposta sul procedimento di interpello della madre biologica e, in particolare, sui requisiti per la sua ammissibilità. In tale prospettiva, la decisione risulta significativa, poiché chiarisce che tale procedura dovrà rispettare la dignità e la riservatezza, non soltanto del figlio, ma anche della madre naturale, le cui condizioni d’età e di salute psico-fisica non possono...