Il contributo analizza il fenomeno della contromarcatura delle monete cretesi in bronzo, una pratica diffusa soprattutto nel terzo quarto del I secolo a.C. Lo studio prende avvio dal censimento del materiale: si tratta di circa un centinaio di esemplari riconducibili alle zecche più attive del tempo. Dalla loro analisi emerge come questo espediente sia più attestato per le emissioni dei maggiori centri dell’isola: Cnosso e Gortina. In alcuni casi, e in particolare in quello di Axos, sembra trattarsi di una vera e propria riconiazione riconoscibile da un’organizzazione gerarchica dei nuovi tipi impressi sui tondelli. Un espediente utilizzato per prolungare la durata in vita delle monete ancora in circolazione in un momento di trasformazione...