Il legame tra idrografia e contromisure mine: storia ed evoluzione.

La conoscenza degli spazi marittimi e la sicurezza delle vie di navigazione sono un elemento vitale per la crescita e la prosperità economica dell’Italia e dell’Europa. In un tale contesto, il mantenimento di una moderna capacità navale assume una valenza strategica per il Paese sia in ambito nazionale che internazionale. Pertanto, l’Italia, per le sue caratteristiche intrinseche e per la sua posizione geografica, protesa nel Mediterraneo che è tornato al centro dei traffici commerciali mondiali, non può prescindere dal guardare al mare come uno scenario in cui si giocano i propri interessi strategici. Uno scenario vasto, che va oltre i confini del Mare Nostrum e si spinge sino al cosiddetto Mediterraneo Allargato, al Nord Africa, all’Artico, all’Atlantico, e al Sahel, e si spinge a est sino al Golfo Persico e all’Oceano Indiano. La Marina Militare Italiana, avendo ben presente le dinamiche di questi fenomeni, guarda al suo futuro per affrontare le nuove sfide che si propongono, con la finalità di essere all’avanguardia per garantire la sicurezza del “sistema Paese”. A tutto ciò si aggiunge la necessità di dover operare in ambienti multi-dominio, ovvero ambienti caratterizzati dall’integrazione di spazi diversi, come la superficie del mare, l’ambiente subacqueo, quello aereo, quello spaziale e quello cibernetico. Tutti i nuovi progetti studiati in questo elaborato seguono queste direttrici: la modularità sta alla base di tutto e ciò permette alle nuove unità di poter essere impiegate negli scenari più disparati e poter così fronteggiare qualsiasi tipo di conflitto. In particolare, al termine delle analisi degli sviluppi tecnologici e delle modularità delle nuove costruzioni, italiane ed estere, si vuole provare a progettare una Nuova Unità Cacciamine e Idrografica – NUCI, che possa essere impiegata congiuntamente per tutte le attività e missioni che riguardano entrambe le branche