Martiri eroi e disertori: i romagnoli nel Risorgimento nazionale

La Romagna provincia dello Stato pontificio entrava nei martirologi del Risorgimento, a partire da quello di Atto Vannucci, per una serie di insurrezioni, che culminavano con l'interesse e la critica di Massimo D'Azeglio. Qui si solidificava la "personalità regionale", che D'Azeglio criticherà, vedendovi "rivoluzioni in miniatura" di settari ormai da abbandonare per accogliere la causa nazionale impersonata da Casa Savoia. La Romagna era attraversata dall'avventura garibaldina del 1849 e si radicalizzava in seguito diffondendo un'immagina di radicalismo repubblicano, che influirà in negativo sulla sua immagine fra le forze risorgimentali. Toccherà alle Memorie di Garibaldi e ai suoi romanzi storici reimmetterla nel circuito del garibaldinismo e fra le vittime del governo dei moderati