La scelta di coinvolgere uno psicologo è stata suggerita sia dall’esperienza internazionale sia dalla necessità di accogliere e gestire il paziente e la sua famiglia in modo globale; oltre a sollevare il chirurgo e il fisioterapista da una serie di pressioni e aspettative, che non sono di loro competenza ma che incidono sulle loro modalità di intervento. E’ stato elaborato un protocollo operativo in cui l'aspetto tecnico-chirurgico, comunque centrale, viene però inquadrato in una cornice ben più ampia e complessa. Il protocollo prevede, nel caso delle malformazioni congenite della mano, la partecipazione dello psicologo alle visite con il medico e un percorso di consultazione e sostegno rivolto al paziente/bambino ed ai famigliari. Per i...