LA RINNOVATA FISIONOMIA DELL’ILLECITO PENALE AL COSPETTO DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE

La tesi si pone l’obiettivo di indagare l’impatto che il principio di precauzione di fonte europea ha sul diritto penale nazionale, ove già da tempo, peraltro, si registra un tendenziale orientamento alla valorizzazione del rischio quale strumento di attribuzione della responsabilità. Sempre più spesso, infatti, il principio precauzionalistico viene invocato dalla dottrina quale presupposto di scelte legislative e giurisprudenziali, con esiti non sempre compatibili con i principi di garanzia che delimitano il potere punitivo dello Stato. Da qui la necessità di una chiara demarcazione delle modalità attraverso le quali il suddetto principio può intervenire nella definizione o nell’integrazione della struttura dell’illecito penale nell’area del rischio. In particolare, scopo dell’indagine è quello di stabilire se, come autorevoli orientamenti dottrinali sostengono, risulti possibile in qualche misura, avallare impostazioni interpretative che, nei contesti di incertezza scientifica, riconoscono alle categorie fondamentali una fisionomia dogmatica ed una struttura normativa diversificata. A tal fine, l’indagine si sviluppa secondo due linee direttrici volte a verificare, da un lato, il possibile utilizzo del Vorsorgeprinzip quale canone di politica legislativa in materia penale e, dall’altro, la compatibilità costituzionale di una rimodulazione in chiave precauzionale dei criteri d’imputazione oggettiva e soggettiva del reato.This dissertation aims at investigating the impact that the principle of precaution of a European source has on a national criminal law, where for a long time there has been a tendency towards the development of risk as a tool for assigning responsibility. In fact, more and more often, the doctrine addresses to the precautionary principle as a requirement in case law and legislation choices, leading to results sometimes incompatible with the principles of guarantee, which mark the punitive power of the State. Hence the need to establish the ways this principle can intervene in the definition or in the integration of the structure of the criminal offense in the risk area. The specific aim of the investigation is to establish, as some eminent doctrines state, whether it is possible to endorse interpretative approaches that, in contexts of scientific uncertainty, recognize dogmatic features and a diversified regulatory structure to the fundamental categories. To this end, the investigation develops in two guidelines aimed at verifying, on the one hand, the possible use of the Vorsorgeprinzip as a legislative policy standard in criminal law and, on the other, the constitutional compatibility of a precautionary re-modulation of the objective and subjective imputation criteria for the imputation of crime