L’autore intende allargare il concetto di human criminology non solo all’individuazione e alla tutela di vittime finora non considerate tali, ma anche alla vittima che sta dentro al delinquente. Per far ciò, individua nel concetto di “trauma” un aspettocomune che accomuna delinquente e vittima, e nell’emozione del “sublime/tremendo” (awe) la condizione di chi viene vittimizzato e di chi vittimizza, riservando la percezione dell’altra faccia del concetto di awe (sublime) a chi ha la fortuna di assistere senza partecipare direttamente. Da questo vertice, una visione ossimorica diventa costitutiva per una criminologiache vada al di là del semplice afflato punitivo e lo contrasti cercando di comprendere cosa avvenga nell’autore di reato e cosal...