Rigenerazione urbana e suolo: criticità delle proposte legislative nazionali

Nel PNRR tra le riforme abilitanti (di semplificazione e concorrenza), è prevista la “semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica e di interventi per la rigenerazione urbana, con l’obiettivo di accelerare l’ efficientamento energetico e la rigenerazione urbana”. A fortiori, si consideri che, fra le riforme di accompagnamento al PNRR, in conformità agli obiettivi europei, il Governo è impegnato ad approvare a breve termine la Legge sul consumo di suolo, (superando di fatto le proposte giacenti in Parlamento e recentemente ricondotte ad un testo unificato di DDL “Misure per la rigenerazione urbana” in discussione al Senato ) che “affermi i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo di suolo, sostenendo con misure positive il futuro dell’edilizia e la tutela e la valorizzazione dell’attività agricola”. In entrambi i casi, da un lato è del tutto evidente la pertinenza con il Governo del territorio e di come lo Stato dovrebbe (e potrebbe) solo legiferare su principi fondamentali e non direttamente con leggi di contenuto e disciplina ; dall’altro, come il PNRR, rispetto a tali rilevanti impegni, non colga affatto la necessità o almeno l’ utilità di inquadrarli nella ancora mancante Legge di principi del Governo del territorio. A ciò si aggiunga che nel PNRR non si evincono nè una esplicita visione di lungo termine, nè una strategia per le città e che, inoltre, sono difficilmente intelligibili i temi urbani e territoriali (temi e richiami che, ove presenti, sono troppo “sparpagliati” e frammentati)